SHANGHAI E GLI EFFETTI DEL LOCK DOWN

26 milioni di cittadini a Shanghai sono in lockdown. Più di tre settimane di blocchi totali, di tagli radicali al lavoro, ai settori economici di base e alla distribuzione, hanno messo a dura prova le forniture di cibo e di beni di prima necessità.

Il lockdown incide pesantemente anche sulla logistica globale e le esportazioni, con il rischio concreto dell’interruzione della catena di approvvigionamento.

Shanghai è in lockdown da oltre due settimane: dopo 8 giorni i tempi di sosta per le importazioni in transito nel terminal erano già lievitati del 75% e dopo il secondo fine settimana di restrizioni, il 90% dei mezzi pesanti che si dovevano occupare dello smaltimento delle consegne era inagibile per via delle quarantene.

Ad oggi, dozzine di navi sono in rada, molti vettori sono costretti a dirottare le proprie navi su scali limitrofi, anch’essi però sotto pressione.

Nel porto di Shanghai i camion refrigerati occupano tutte le possibili prese di alimentazione in attesa di essere smistati, impedendo ai nuovi container refrigerati di trovare spazio.

Questa situazione porta come conseguenze ritardi nelle consegne e rischio di perdere le merci deperibili, oltre a costi aggiuntivi che si riversano sugli spedizionieri o che, in alternativa, le compagnie di shipping devono assorbire rinunciando a parte dei guadagni.

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